RECENSIONI CD "FLOWING SPIRITS" CONSOLMAGNO, SALVATORI, SPINACI
aggiornato il 27 Dicembre 2019
Consolmagno / Salvatori / Spinaci - “Following Spirits” (Red Records 2012) Distr. IRD
“Following
Spirits” è un album che sin dal primo ascolto sprigiona una magia
attrattiva, pur non muovendosi sul classico binario del jazz mainstrem,
possiede tutti i crismi di una pozione maliarda ed incantevole, fatta di
sonorità meticce, dove il Sud del mondo incontra alcuni assunti basilari
della tradizione Nord-Afro-Americana: Peppe Consolmagno è un artista
figurativo del suono, le sue percussioni sono colori naturali provenienti da
ogni angolo della terra, in grado di creare un substrato sonoro prolifico e
ricco di essenze, in cui anche il jazz trova il suo naturale terreno di
coltura, germogliando con estrema facilità. Fuori da ogni schema del tipico
line-up jazz, bastano una chitarra flemmatica e sinuosa ed un sassofono, in
grado di rubare l'anima più mite di Coltrane, per tracciare un armonioso
viaggio esplorativo alla ricerca di un altrove fatto di ritmi e melodie dal
sapore ancestrale e moderno al contempo. Il percussionista Peppe
Consolmagno, il sassofonista Nicola Salvatori ed il chitarrista Simone
Spinaci sono i tre protagonisti di una album non convenzionale, ma dal forte
impatto emotivo, nato il 3 settembre 2011 da una sessione dal vivo al
Festival del Jazz Village di Pesaro, dove una sorta di poesia sonora viene
trasfigurata in miscuglio di jazz aperto alla contaminazione etnica,
attraverso un linguaggio proteiforme e ad ampio spettro, soprattutto non
facilmente geolocalizzabile o contenibile in angusti confini
spazio-temporali. “Following Spirtts” è un concentrato di post-bob
minimalista al lime tropicale, dove gli “spiriti” inseguono orizzonti
lontani e spazi infiniti. L'album si muove e si sviluppa per sincretismo a
partire dall'iniziale "Spiritual" di John Coltrane, che emana
qualcosa di fascinoso, pur nella sua semplicità. Il brano è suonato in
maniera precisa e lineare, ma non calligrafica, ma soprattutto eseguito con
uno stile che mostra lo spirito di Sonny Rollins mentre aleggia nell'aria.
Il tenore di Salvatori scivola senza attrito su piacevole tappeto
percussivo, mai invadente, riprendendo l'originale linea ritmica. Uno dei più
riusciti punti di fusione, tra Oriente ed Occidente, Sud e Nord si raggiunge
in “Lion Heart”, firmata Consolmagno, che trasporta l'ascoltatore verso
luoghi remoti ed inusitate atmosfere. L'hang-drum utilizzato da
percussionista diventa il motore mobile del brano, così come la sua voce
usata in maniera quasi tribale. L'attacco iniziale della terza traccia crea
un momento dei suspence, fino all'arrivo del sax: "Lonely Woman",
preziosa gemma prelevata dallo scrigno di Ornette Coleman, viene eseguita
senza condizionamenti ed estrema libertà concettuale, senza che l'essenza
ne venga alterata. “Baurimbé”, sempre di Consolmagno, è una potente e
vibrante progressione dal sapore ieratico, un tropical-arabescato dove la
luce del Caribe si fonde alla seta d'Oriente. “Tema Dei Sireni”,
componimento originale scritto da Salvatori e Spinaci, costituisce uno dei
momenti più impattanti dell'album per la sua incisività, dove un sax
pastoso e convincente si dipana sotto i colpi di una chitarra dal pizzico
funkeggiante, divisa nel doppio compito ritmico-melodico e l'incedere di una
ragnatela di percussioni quasi soffiate che tagliano l'aria come la lama di
un coltello. Molto suggestiva l'atmosfera di "Segredo da Note" che
sottolinea le abilità tecniche e stilistiche del percussionista con il
berimbau. “Brother Wind” di Jan Garbarek, capolavoro dal sapore atavico,
diventa un'escursione mistica in uno scenario da fiaba metropolitana, a
tratti fumettistico o cinematografico. Le ritmiche di Consolmagno creano
quasi una dimensione tridimensionale della musica con una forte impronta
etnica e improvvisativa, facendo di “Following Spirtits” un disco dalle
caratteristiche uniche e forse irripetibili; un documento prezioso da
custodire per i posteri ad imperitura memoria, ed ancora una volta grazie
alla lungimiranza della Red Records. Eccellente il lavoro di post-produzione
su quella che è una registrazione live, proposta con tutta la qualità di
un album realizzato in studio. Consigliatissimo! JAZZ IN VINILE Francesco Cataldo Verrina
Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2014 Cerini - Musica Jazz luglio 2014 Disco che dichiara sin dal titolo la volontà di esplorare tradizioni etniche diversa (in perfetta coerenza con la peculiare poetica di Consolmagno, che Salvatori e Spinaci mostrano di far propria) e dunque crossover ma non in senso scialbo o corrivo. “Flowing Spirits” ben restituisce l’aura del concerto durante il quale è stato registrato. Si segnala perciò la spontaneità, per la conversazione intessuta di continuo dai tre musicisti e per le emozioni che da essa scaturiscono. A partire dall’esplicito omaggio di Spiritual si dipana così il flusso musicale (creativo) libero, tuttavia dotato di logica stringente, al netto di ogni possibile incertezza o smagliatura, di stampo modale, guidato da chiara unità di intenti pur nell’improvvisazione. Ciò è evidente nel Tema dei Sireni n.1, che a partire da un prologo davvero minimale cresce poi coralmente appoggiandosi sul largo canto del sax. Consolmagno ha modo di esibire per intero il proprio ricco corredo strumentale timbrico evocando in più occasioni (Baurimbé, Segredo da Noite) suggestioni provenienti da un immaginario altrove ancestrale Musica Jazz Cerini
Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2014 Stefano Scala - 06 maggio 2014
Un lavoro attento nei minimi particolari : Trio ricco di quel sapere antico che sfocia in scintille di energia positiva, supportata da un bagaglio artistico e culturale dei 3 artisti certamente da non sottovalutare !!! Cd Flowing Spirits: un vero e bello lavoro. Amalgama perfettamente ben riuscita. Brani intelligentemente abbinati, una scaletta con un sapore veramente raffinato. Ben fatto, idea ed esecuzione molto ben riuscita.
Stefano Scala * * * * * Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2013 Gianfabio Cappello - Drum Club settembre 2013
Molto interessante questo Flowing Spirits del tiro Consolmagno, Salvatori, Spinaci registrato al Jazz Village di Pesaro nel settembre 2011e prodotto da Sergio Veschi per la nota etichetta Red Record. Un album nel quale confluiscono svariate tendenze musicali, dal sapore talvolta etnico e talvolta aggiungerei esotico. Il trio definisce questo progetto una sorta di "crocevia di emozioni" n cui la creazione musicale avviene con grande spontaneità e naturalezza, con Peppe Consolmagno impegnato con percussioni e voce, Nicola Salvatori col sax tenore e Simone Spinaci con la chitarra e voce. Un ensemble molto particolare, mirato soprattutto a determinare atmosfere che sfociano in una sorta di alchimia sonora di rara intensità e densa di antichi echi melodici. Più che jazz vero e proprio, so potrebbe parlare di world jazz, soprattutto vista la presenza dei due brani Coltrane e Coleman (traccia 1 e 3, il resto dei contenuti spazia da un tema di Jan Garbarek (traccia 7) a due loop di chitarra a cui si sovrappongono canti e vocalizzi dello stesso percussionista. Un album da ascoltare con attenzione poiché ben costruito ed armonizzato, in grado di unire memorie etniche, siberiane e brasiliane, ad un appropriato uso della tecnologia. Molto belle le racce 2, 4, 5 e 6 composte dai musicisti del trio: tracce che trasportano l'ascoltatore in una dimensione musicale densa di emozioni. Una prova maiuscola che fa percepire tutta la preparazione e background dei musicisti in questione e la loro capacità di trasmettere tecnica e cuore.
Drum Club Gianfabio Cappello * * * * *
Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2013 Fabio Ciminiera - Jazz Convention maggio 2013
Chitarra,
percussioni, sassofoni e voci in un mantra musicale pressoché ininterrotto
e capace di accogliere frammenti sonori delle tradizioni africane e
brasiliane quanto composizioni come Lonely Woman. Registrato dal
vivo, suddiviso in tracce secondo le pause prese durante il concerto dal
trio, Flowing Spirits fotografa l'interazione tra Consolmagno, Spinaci e
Salvatori secondo un'idea del flusso improvvisativo dove entrano suggestioni
diverse e riconducibili alle tante stagioni del jazz. L'attitudine è modale
e libera, principalmente, ma il trio non disdegna di misurarsi con lo swing
e di portare il significato ancestrale e trascendente delle percussioni e
delle voci. Jazz Convention Fabio Ciminiera
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Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2013 Alberto Bazzurro - AllAboutJazz marzo 2013
Il
tenorismo largo e rapsodico, di esplicita matrice rollinsiana, di Salvatori,
i profumati colori percussivi (nonché vocali) ammantati di Brasile propri
di Consolmagno, e il chitarrsimo mai invadente di Spinaci tracciano in
questo live pesarese del settembre 2011 una mappa espressiva di notevole
impatto, anche proprio nei contrasti che vengono a generarsi, senza per
questo impedire al lavoro di possedere una sua costante unitarietà e
coerenza intestina.
Si parte con un
classico coltraniano, e subito si ha l'impressione di trovarsi già
al centro delle operazioni, per quanto tutto progredisca senza fretta, anzi
persino con una certa indolenza. È il solo Consolmagno a far decollare le
danze nel successivo "Lion Heart" (a sua firma), così come
nel classicissimo colemaniano, nel cui tessuto l'essenziale chitarra
di Spinaci s'insinua morbidamente, e il tenore ne percorre con convinzione
la splendida linea melodica. Berimbao solo,
ancora, in avvio di "Baurimbé" (nuovamente di
Consolmagno), episodio delicato e molto aromatico. Magari affiora, strada
facendo (e su tutto nel solitario "Segredo da Noite"), un
certo edonismo (o iperpresenzialismo), da parte del percussionista
marchigiano (peraltro nato a Rimini), ma le cose che fa non scivolano mai
nel cattivo gusto, anzi. A conti fatti, è in ogni caso l'ingresso del
tenore a far lievitare "Temi dei Sireni n. 1," mentre il
conclusivo "Brother Wind" (di Jan Garbarek, altro modello a
cui Salvatori non sembra insensibile) è pieno, a tratti persino rigoglioso,
a suggellare un album che sa unire la godibilità con un'attentissima cura
sul suono e sulle dinamiche interne al trio. AllaboutJazz Alberto Bazzurro
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Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2013 Antonio Gentile - DrumSetMag n.11 marzo 2013
Potremmo condensare la recensione di questo album in sole due parole: pura poesia. Peppe Consolmagno alle percussioni, Nicola Salvatori al sax tenore e Simone Spinaci alla chitarra ci regalano un CD di rara bellezza. Le percussioni e la voce di Peppe Consolmagno la fanno da padrone in questo progetto, costituendo l'ossatura, non solo ritmica e timbrica ma spesso anche armonica dei pezzi, senza però permettersi di eclissare l'inestimabile lavoro dei suoi due soci. Il suono dell'udu di vetro si alterna a quello del berimbau, dei caxixi e dell'infinita serie di effetti che Consolmagno maneggia con una disinvoltura invidiabile. L'album è registrato dal vivo al Jazz Village di Pesaro, durante un concerto tenutosi nel settembre del 2011. Il calore del live non toglie nulla al valore della performance, anzi la arricchisce dei riverberi di un ambiente vivo e vitale che ben riesce a trasmettere la magia di momenti di interplay probabilmente difficili da riprodurre nella freddezza di uno studio di registrazione. Come potete immaginare, non ci sono concessioni a inutili tecnicismi. Tutto è consacrato alla magia dell'improvvisazione jazzistica e l'unica cosa che emerge inarrestabile è la gran classe di questi tre musicisti. Potremmo cercare di definire questo lavoro world jazz, ma rischiamo di restringere inutilmente il campo. Spesso cerchiamo nuovi stimoli in produzioni estere ma è bellissimo trovarli anche in italianissimi progetti come questo. DrumSetMag Antonio Gentile
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Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2013 Antonino De Vita - Jazzit n.74 gennaio/febbraio 2013 - BOLLINO "I LIKES IT"
Il disco, registrato dal vivo al Jazz Village di Pesaro, ricrea con il suo incedere ipnotico la stessa dimensione trascendentale generatasi durante il concerto. Una musica prodiga dei contrasti tra le sonorità ancestrali di Consolmagno (musicista/artigiano) e quelle evolute di Salvatori/Spinaci, di silenzi rivelatori, lunghe note sospese ed estasi timbriche. Il frasario adottato parte dal jazz, prendendo spunto da ricercatori come Coltrane (Spiritual), Coleman (Lonely Woman) e Garbarek (Brother Wind), disperde la percezione del presente in luoghi remoti e immaginifici, per ri-allacciarsi a fasi alterne al punto d'origine. Il sax di Salvatori, dai toni crepuscolari (Spiritual) o evocativi (Brother Wind), interseca una chitarra che muta da una libera articolazione a un progredire ritmico. Una sinergia consolidata dalle percussioni etniche di Consolmagno, che si riserva un episodio in solitaria dalle atmosfere arcaiche, Segredo da Noite. JAZZIT Antonino De Vita
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Consolmagno, Salvatori, Spinaci - “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2013 - L'Unità 04 gennaio 2013 Racconto di un incontro magico fra le percussioni di Peppe Consolmagno, il sax tenore di Nicola Salvatori e la chitarra di Simone Spinaci. Un sera del settembre 2011, al Festival del Jazz Village di Pesaro. La performance del trio ha inizio, le note del coltraniano Spiritual sono poesia , il feeling col pubblico è immediato. E quando il soffio della poesia soffia è bene preservare quell'attimo fuggente. L'Unità P.O.
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Consolmagno, Salvatori, Spinaci - “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2013 Stefano Solventi - Sentire Ascoltare 12 gennaio 2013
Al consueto piacere che mi dona un disco Red Records, si aggiunge la sorpresa di accorgersi che si tratta del nuovo lavoro di Peppe Consolmagno, percussionista che incontrammo un bel po' di anni fa apprezzandone l'intensità, il talento e l'ampiezza del raggio d'azione. Se allora lo cogliemmo in flagrante per la collaborazione con una Cibelle ad inizio carriera, stavolta siamo nell'ambito che più gli compete, ovvero il jazz, tuttavia aperto a fragranti contagi etnici e discrete trasfigurazioni sintetiche. In trio col sassofonista Nicola Salvatori (timbrica calda da Coltrane quieto) e col chitarrista Simone Spinaci (flemmatico e resinoso), mette a punto un linguaggio fuori dal tempo e geograficamente imprendibile, un post-bop tropicalista votato ad allucinazioni ieratiche ed arguzie meditabonde. La difficoltà di mettere a punto l'interplay tra linguaggi così lontani così vicini traspare solo nella opening track, rilettura della coltraniana Spiritual dove i tramestii delle percussioni sembrano un po' degli applique, non troppo integrati e a tratti intrusi. Nel resto della scaletta invece il punto di fusione viene raggiunto con splendida naturalezza, vedi come oriente e tropici si fondano in un miraggio solo nella bella Lion Heart, o come si dipani una densa ossessione cinematica in Temi dei Sireni n. 1 (loop di chitarra, cupezze percussive e sax carnoso). Molto belli anche il peregrinare acido di Lonely Woman (classico targato Ornette Coleman) e le vibrazioni misteriche di Baurimbé, mentre Brother Wind (di Jan Garbarek) sciorina eleganza elusiva e febbrile come una nostalgia panteista tra tesi scenari metropolitani. Per ultimo ma non meno importante, va rimarcata la qualità delle esecuzioni e dell'incisione: sembra quasi un live in studio e non la testimonianza di una serata al Festival del Jazz Village di Pesaro. Sentire Ascoltare Stefano Solventi
Consolmagno, Salvatori, Spinaci - “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2012 Francesco Piccione - Hi-FiGuide 12 dicembre 2012
Interessantissima
ultima fatica di Peppe Consolmagno (percussioni e voce), coadiuvato
da Nicola Salvatori (sax) e Simone Spinaci (chitarra, loop e
voce), dove gli strumenti predominano sulle voci. Hi-FiGuide Francesco Piccione
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Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2012 Michel Bedin - ON-TopAudio France 29 novembre 2012
Enregistré live au Jazz Village de Pesaro, dans les Marches italiennes, durant le festival de 2011, ce CD du trio de Giuseppe « Peppe » Consolmagno porte bien son nom : Flying Spirits. Il est en effet habité de beaucoup de spiritualité, à commencer par celle de John Coltrane, avec beaucoup de profondeur, dans « Spiritual ». Il faut dire que le trio du percussionniste Consolmagno qui multiplie les variétés de rythme et de sonorités très différentes les unes des autres, possède, en la personne du saxophoniste ténor Nicola Salvatori, un élément qui favorise la réflexion profonde et la spiritualité. Avec un son boisé très sensuel, et très « compact » (je veux dire, qui ne crie jamais), il capte l’attention du public d’une façon presque palpable. Le troisième instrumentiste est le guitariste Simone Spinaci, discret, mais efficace, qui apporte une touche supplémentaire de musicalité. Le trio navigue entre voyage avec Jan Garbarek (« Brother Wind »), réflexions avec Ornette Coleman revu et revisité (« Lonely Woman ») et leurs propres voies maritimes, sans éviter le chant des Sirènes, étranges et irréelles (« Tema dei Sireni n°1 »), mais qui ne leur fait pas faire naufrage. La discrétion et la retenue des rythmes (pas de batterie intempestive) n’empêchent nullement le trio de swinguer. Un CD qui s’écoute avec beaucoup de plaisir. ON-Top Audio France Michel Bedin
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Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2012 Roberto Coghi - Roma in Jazz 28 novembre 2012
Le tracce 1. Spiritual (John Coltrane) – 2. Lion Heart (Giuseppe Consolmagno) - 3.Lonely Woman (Ornette Coleman) – 4. Baurimbè (Giuseppe Consolmagno) – 5. Tema dei Sireni n.1 (Simone Spinaci/Nicola Salvatori) – 6.Segredo da Noite (Giuseppe Consolmagno) – 7.Brother Wind (Ian Garbarek), sono state registrate dal vivo al Jazz Village di Pesaro il 3 settembre del 2011 poi solo ripulito in sala d’incisione per offrire quella particolare freschezza e sintonia che si vive unicamente dall’esperienza live. L’anno successivo Sergio Veschi, della Red Record, produce questo fantastico CD distribuito dal IRD, ricco di spontanea semplicità, grande tecnica ed una smisurata passione per la “Musica”. Musica magnificamente strumentale colta, che nasce dal jazz, ma che va oltre e ti porta a sognare, ad indagare luoghi del tutto nuovi ed inconsueti. Luoghi che ormai si sono dimenticati perché legati alla nostra infanzia, al nostro vissuto più remoto, che possiamo ritrovare solo in giro per il mondo: territori extraeuropei che non hanno confini stabiliti da regole, convenzioni o bandiere. Il Trio, non nuovo a questo tipo di collaborazioni, si compone di tre elementi che pur provenendo da esperienze diverse riesce a compenetrarsi, fondersi, trasmettendo emozioni uniche, delicate ed intense. Con “FLOWING SPIRITS” il gruppo insegue proprio gli spiriti di quei personaggi che più di altri hanno proposto e vissuto la grande tradizione Jazz: Coltrane e Coleman. Il Trio comunque fa musica di ricerca che va oltre il Jazz e riesce ad esprimere emozioni che non hanno nulla da invidiare al sax sudafricano del primo Dollar Brand, alle variazioni minimaliste di Terry Riley o alle ricerche multietniche di Don Cherry. La prima traccia propone ”Spiritual” del grande sassofonista John Coltrane con l’assolo di Nicola Salvatori al quale rispondono i fraseggi della chitarra alla Metheny di Simone Spinaci e le delicate percussioni di Consolmagno. L’assolo del sax viene magistralmente coadiuvato dai silenzi e dalle svisate degli altri due strumentisti che dal giro di basso, la chitarra, passa agli arpeggi mentre le percussioni dai corposi Caxixi (costruiti dallo stesso Peppe) giungono ai cimbali. “Lion Heart” è una dedica al figlio di Consolmagno (Leonardo) che, in questo caso, utilizza l’hangdrum. Il percussionista non è solo un musicista ma è soprattutto un esploratore globale che ama sperimentare sempre nuovi strumenti. I suoi sono frutto di una ricerca, quasi maniacale, che l’hanno portato nei luoghi di origine per comprenderne tecniche, modi d’impiego, materiali e tecniche costruttive e, di conseguenza, costruirli modificarli migliorarli: quasi un’esigenza fisica, per entrare in comunione con la strumentazione che usa. La sua indagine non muove dal ritmo, ma dal timbro, dalla voce che il materiale produce. Questo studio meticoloso, iniziato ormai da molti anni, l’ha portato a diventare uno dei maggiori esperti nel settore. Musicisti di fama come Nana Vasconcelos si serve di strumenti fabbricati su misura da Peppe. Nel Cd troviamo un altro grande omaggio alla storia del Jazz con la mitica “Lonely Woman” di Ornette Coleman. Qui, il nostro percussionista, la trasforma in un canto ancestrale, primitivo che riporta alle popolazioni del Mato Grosso. Le note cristalline della chitarra fanno da eco alla ritmica del Dumbek (conosciuto anche come Darbuka da lui rivisitato) ed avviano questa languida ballata ai fraseggi del sax. Si tratta di un pezzo fortemente intriso di lirismo dove il sassofono di Nicola Salvatori la fa da padrone, sostenuto dai “semi” che scandiscono la ritmica libera e varia e dalla sei corde che svisa su una sovraincisione. Il brano non si articola in una struttura simmetrica, ma alquanto libera, enfatizzata dalle esternazioni vocali tipiche dei concerti dal vivo. Il “Tema dei Sireni n.1”, è un capolavoro fatto di equilibri fra i tre, di rispondenze tra voce e strumento, di alternanze ritmiche e musicali. Ti prende il cuore e la mente soprattutto quando, dopo una delicatissima introduzione di chitarra e ricerche ritmico-sonore, prende voce il sax tenore sopra delle linee di basso chiaramente definite dalle percussioni. L’arpeggio sincopato di Simone Spinaci fa da eco alle proposte dei fiati. Il chitarrista parte da indagini che analizzano tre diversi percorsi musicali: improvvisazione, sperimentazione e accademia. Oltre al jazz lo affascinano le avanguardie (come Gyorgy Ligeti, John Cage, Terry Riley e Steve Reich), le tecniche compositive della musica medievale e rinascimentale, ma anche il "canto armonico" basato sulla simultanea produzione dei suoni armonici (originato dal canto "hoomi" delle popolazioni mongole). La quarta e la sesta traccia ti riportano al primitivo, al mito del “buon selvaggio”, alla maestria di Consolmagno, nell’uso del Berimbau e di una numerosa varietà di strumenti, che dimostra la sua abilità tecnica: suona come se dipingesse e la sua tela non può avere limiti. E’ un autentico poeta della percussione. Qualsiasi oggetto è adatto a dare sfumature di colore, giocare con il chiaro scuro per esaltare i diversi piani compositivi. Sfumati che ritornano con la traccia numero 7 che è un omaggio a Jan Garbarek. “Brother
Wind è introdotta da un sax evocativo, struggente, molto intimo, ma
allo stesso tempo sereno con un giusto karma trasmesso dalla chitarra di
Spinaci che risponde ai fraseggi di Salvatori. E’ raro, al giorno d’oggi in Italia, godere di queste emozioni che solo pochi musicisti provenienti da altri continenti riescono a trasmettere in modo così determinante. L'uso di pause silenziose, di toni acuti e lunghe note sostenute fanno di questa musica, fittamente strutturata, colorata, generatrice di varie e molteplici atmosfere, una validissima testimonianza di questo trio che, pur provenendo dalla provincia di Pesaro, è da considerare unicamente internazionale. ROMA IN JAZZ Roberto Coghi
Consolmagno, Salvatori, Spinaci- “FLOWING SPIRITS” (Red Records 2012) Distr.IRD di ©2012 Gian Franco Grilli - miCaribe 21 novembre 2012
Dalla rinnovata collaborazione tra il multipercussionista Peppe Consolmagno, il sassofonista Nicola Salvatori e il chitarrista Simone Spinaci è sbocciato da poche settimane l’interessante cd Flowing Spirits (Red records), in bilico tra John Coltrane, Ornette Coleman, accenti brasiliani, etnojazz, poesia e worldmusic. Senza nulla togliere a Salvatori e Spinaci, il personaggio chiave di questo album è il versatile artista riminese Peppe Consolmagno, noto ai lettori di questo portale per la sua sterminata conoscenza sulle musiche brasiliane, sulle percussioni etniche e per la preziosa e profonda attività divulgativa di mondi musicali fino a qualche decennio sconosciuti ai più. Nel booklet spicca la bella presentazione-recensione di Sergio Veschi, produttore del cd, che ha saputo fotografare con estrema precisione le sonorità e le emozioni al centro di questo crocevia culturale in cui transitano jazz, worldmusic e sintassi musicali del Brasile. mi Caribe Gian Franco Grilli
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