Peppe Consolmagno,
nato a Rimini nel 1958, cresciuto in Italia, utilizza strumenti in gran
parte autocostruiti con materiali recuperati nei suoi viaggi, come la zucca, il bambù, il legno ed il
metallo.
La sua
musica si esprime attraverso strumenti che appartengono a culture extraeuropee, come quella del Brasile (sua principale fonte di ispirazione), dell'Africa e
dell'Asia, ma che hanno un linguaggio in comune. Il Gong birmano, la Conchiglia, le Tazze da
meditazione, i Vasi africani, i Flauti ad una nota pigmei, i Tamburi ad acqua ed
il Berimbau, uniti alla voce ed allo stretto rapporto intimistico con essi, che egli ha, creano una dimensione unica dove prevalgono il suono naturale, il silenzio, il timbro ed il ritmo.
Peppe Consolmagno: Il tappeto su cui sparpaglia i suoi strumenti sembra un'officina del ritmo e dei sogni, uno spazio liberato dalla cacofonia della vita moderna e consacrato al piacere del suono. Peppe Consolmagno costruisce oggetti sonori per sé e per Nana Vasconcelos, uno dei suoi tanti estimatori. Altri ne inventa utilizzando materiali recuperati durante i suoi viaggi. Altri ancora ne immagina unendo la sua voce alla sinfonia di timbri e colori che si sprigionano da questa singolare orchestra formata da una sola persona. Grandi cucurbitacee saheliane trasformate in tamburi ad acqua, un gong birmano, lo sciabordio di un caxixi, vasi di terracotta africani che cantano, scrosci di sanza, flauti pigmei ed altro ancora, tra Sudamerica, Africa, Asia e regioni immaginarie, tra strumenti presi in prestito dalle piu' diverse tradizioni e altri totalmente inventati o reinventati. Musicologo apprezzato, brillante, animatore di seminari e workshop, Peppe Consolmagno costruisce i suoi spettacoli come piccoli racconti ambientati in una dimensione magica. (Marco Boccitto - Roma) CLICCA QUI per vedere cosa dice la stampa
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