Interviste
JAZZ MAGAZINE n. 37 pag. 54, 55
Dicembre 2005
"
TRIO DI PERCUSSIONI "
Peppe Consolmagno
"No, non è proprio così. Non è
proprio così in quanto, dei tre musicisti, due (Peppe Consolmagno e Nana
Vasconcelos) percussionisti lo sono veramente, per il terzo invece (il
fisarmonicista e pianista Antonello Salis) trattasi di licenza poetica.
Diciamo che Salis, tra i non percussionisti, è però il più percussionista
che c'è..."
Intervista di: Luca Buti
Foto di: Elio Guidi, Victoria Lourdes
Baltodano e di repertorio
La
Cajù Records è una giovanissima etichetta discografica, nata per
volontà del produttore Peter Kauffmann e
del musicista
Peppe Consolmagno.
Attualmente ha quattro dischi in catalogo, tutti usciti
contemporaneamente e tutti a nome del percussionista stesso: Timbri
dal mondo (in solo), Kalungumachine
(in duo), Ishk
Bashad Live at Womad (in quartetto) e Vasconcelos-Salis-Consolmagno
(in trio). Da questo (coraggioso) poker discografico, abbiamo
estrapolato proprio quest'ultimo lavoro. Si tratta di una
registrazione live, che documenta l'incontro fra tre
grandi artisti che sprofondano in una dimensione fatta
d'improvvisazione e creatività. Una sorta di esaltazione
reciproca, che trasporta la musica in diagonale attraverso gli
stili. Una visione musicale in cui è la lucidità creativa ad
accomunare i suoi autori.. Sulla traccia di "Nogales"
(il brano inserito nel cd compilation della rivista), segue
l'intervista con Consolmagno:
percussionista-compositore, ma anche apprezzato didatta e
costruttore di strumenti musicali.
Incontro a tre....
"Il
Cd Vasconcelos_Salis_Consolmagno documenta un
evento. L’incontro con Nana e Antonello è stato una cosa
fantastica, ancora oggi mi sta lasciando un segno profondo sia
professionale che umano. Parlare del valore di Nana è quasi
superfluo, è un personaggio riconosciuto tra i migliori
percussionisti al mondo da 40 anni. E Antonello? Un vulcano.
L’idea
di questo trio è nata da Nana: la notizia mi arrivò a sorpresa,
e allo stesso tempo fu molto stimolante. L’incontro si
concretizzò nell’estate 2004 con un mini tour italiano. Non
avevamo mai suonato prima in trio, non avevamo fatto prove. Ci
siamo incontrati a Roma, il giorno della prima assoluta, e in una
sola ora e mezza siamo riusciti preparare il programma della
serata. Veramente poco il tempo a disposizione, ma
la voglia di integrazione, di mantenere forti le proprie
personalità, di amare il mettersi in discussione, di lasciar
libera la creatività e l’improvvisazione, hanno permesso di
rendere questo incontro speciale e ricco di sorprese."
A
proposito di etichette (nel senso di etichettare)...
"Non
mi è mai piaciuto inscatolare
le cose e il dover sempre etichettare tutto per semplificare,
pensando di rendere tutto più comprensibile (?). Erroneamente,
l’occidentale ha
sempre cercato di capire (e carpire) la musica extraeuropea,
usando come riferimento un solo diapason e questo non è
possibile. Ogni genere musicale
si differenzia da un altro, e quello che lo caratterizza non è
solo il tempo
metronomico, ma la pulsazione, l'anima.
Ogni cultura si muove con i suoi strumenti, con i suoi
materiali, con il proprio modo di sentire il battere. Alla fin
fine ognuno è se stesso, ognuno vede le cose a modo suo e le
propone a modo suo. Ci sono musiche che iniziano e finiscono
sempre nella stessa maniera,
altre che invece hanno una traccia ben stabilita sulla quale
inventare,
creare, improvvisare. Essere liberi per creare tutti insieme un
evento ogni volta unico ed eccitante. Poi chi ha il compito di
fare critica e di vendere
i prodotti, è costretto a ridurre tutto in poco
e ben poco rappresentativo."
Idea musicale, scrittura ed
improvvisazione...
"La
scrittura: è un linguaggio muto, per quanto mi riguarda amo la
tradizione orale e faccio solo tanti appunti. La
creatività è l’elemento fondamentale del mio modo di
essere che poi traduco e trasporto in musica. Amo l’esaltazione
del timbro, timbro che determina
la qualità del suono, del suono inteso come evento sonoro. E’
lui che mi indica una direzione,
che mi porta ad avere una idea musicale. Quando compongo una
musica so dove parto, ma non so dove arrivo. Tutto inizia da me
stesso, per questo
motivo amo costruire i miei strumenti musicali: solo passando
attraverso le loro fibre riesco a comunicare e interagire con
loro. Il suonare in pubblico l’ho
sempre visto come un momento di grande privilegio e soprattutto di
grande responsabilità. Ritengo corretto omaggiare tutte quelle
persone
che sono venute a vederti, nonostante le mille difficoltà: a
volte personali a volte, troppo spesso organizzative. Alla fine
sei tu sul palco, spetta a te musicista il compito di trasmettere
emozioni al pubblico. Non sono tanti i musicisti che vivono la
musica così, ma quando li incontri come
e’ accaduto, tra gli ultimi con Vasconcelos e Salis,
ma anche con Antonio Marangolo, Giuseppe Grifeo, Enzo
Rao e Mouna Amari (è con loro che ho fatto i miei 4 Cd
usciti per Cajù Records), le cose cambiano. La mente è libera,
puoi pensare a te stesso, all’improvvisazione, al silenzio, alla
tua musica,
a relazionare con gli altri musicisti e con il pubblico. Un modo
di suonare, questo, non facile, ma estremamente
affascinante."
Luca Buti
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Jazz Magazine dicembre 2005
Giuseppe) PEPPE
CONSOLMAGNO Strada Serre, 7 - 61010
Tavullia (PU), Italy, Tel/Fax: 0721 476230 - Cell. 3388650981 - e-mail: info@peppeconsolmagno.com
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