Interviste

CORRIERE ROMAGNA
Maggio 2017

"Il suono occupa uno spazio sacro, 

il silenzio è la migliore musica"

Intervista a Peppe Consolmagno

di Marcello Tosi

Foto di Americo Salvatori

Consolmagno, è vero che la musica è il timbro di ogni valle del mondo ?

Il timbro è colore e emozione: La comunicazione della propria esperienza abbraccia altre forme espressive: il tempo, la gestualità, la spazialità, la musica corporale e l’uso della voce.

Spesso nei tuoi 'viaggi sonori' lei sceglie di avvalersi anche di strumenti autofabbricati?

Ho sempre consideratolo strumento musicale come un oggetto sonoro capace di trasmettere la propria storia. Uno strumento autocostruito, di cui si conoscono la provenienza e le fibre, lo si utilizza come unico mezzo espressivo, custodendolo, suonandolo in maniera appropriata. Mi piace condurre il pubblico attraverso un racconto e lasciarlo libero alle sue sensazioni e fantasie; e questo lo faccio lasciando parlare i miei strumenti.

Lei sostiene di aspirare a una dimensione musicale in cui prevalga “il suono naturale assieme al silenzio e al ritmo”

La miglior musica è il silenzio! Meno note, più musica! Il suono occupa un suo spazio sacro e necessita farlo respirare. Il ritmo è sempre presente, ogni strumento è in grado di poter fare melodia, armonia e ritmo. Non c’è cosa peggiore che relegare gli strumenti ad un solo ruolo. Interagire con il proprio strumento è dialogare con lui e lasciarlo parlare. Voce come equilibrio, il silenzio come musica, il timbro come emozione e il ritmo come pulsazione.

 

 Marcello Tosi

 

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